Nel 2032, l’Italia sarà co-ospitante degli Europei di Calcio insieme alla Turchia. Entro il 2026, ogni nazione dovrà selezionare cinque stadi. Inizialmente, quando l’Italia aveva presentato la sua candidatura iniziale alla UEFA, aveva proposto una lista di dieci stadi. La situazione si è complicata poiché è necessario fare delle scelte. Il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha dichiarato che mancano solo due stadi, mentre tre città sono già sicure.
Quando è stato inviato il dossier definitivo alla UEFA, lo stadio di Palermo è stato escluso, mentre nella lista iniziale c’erano dieci impianti: Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari. Le carte sono cambiate quando l’assegnazione congiunta è stata conferita a Italia e Turchia, le quali ora devono selezionare cinque stadi ciascuna.
Lo Stadio Olimpico di Roma, l’Allianz Stadium di Torino (di proprietà della Juventus) e il Meazza San Siro di Milano hanno già praticamente assicurato la loro partecipazione. Per gli altri due stadi, la situazione è più incerta, ma Napoli e il Maradona sembrano essere in pole position. Tuttavia, nulla è certo e persino lo stadio, precedentemente conosciuto come San Paolo, deve conquistarsi il suo posto, come confermato dal Ministro Abodi.
Il Ministro ha confermato ufficialmente Roma, Milano e Torino e ha dichiarato: “Nel 2026 verranno decisi gli altri stadi che ospiteranno gli Europei. È una competizione e non si tratta solo di vincere il campionato, ma di collaborare insieme nel rispetto dei ruoli per selezionare gli altri due stadi. Tuttavia, puntiamo alla crescita del sistema, non solo all’organizzazione degli Europei nel 2032, che è una data molto lontana“.
Successivamente, Abodi ha parlato del Maradona, suggerendo che potrebbe essere ristrutturato eliminando la pista atletica in vista degli Europei 2032: “Non è un fattore decisivo, ma sia UEFA che noi stessi siamo interessati a un impianto funzionale, accessibile, tecnologicamente avanzato ed efficiente dal punto di vista energetico. Lo stadio Maradona, come l’Olimpico di Roma, ha subito miglioramenti, e ritengo che debba essere rigenerato e riqualificato“.