“La Lega Pro anticipa i tempi. I sondaggi fatti ci dicono che c’è enorme attesa per il cambio della formula del campionato e noi in assemblea abbiamo proposto un nuovo format alle nostre società. Ora ci sarà tempo per discuterne con loro e pensare ad eventuali modifiche che saranno valutate nei prossimi incontri fino ad arrivare ad una versione finale. Se saremo bravi avremo l’opportunità di trasformare il tutto in una grande opportunità: non vogliamo perdere l’occasione di portare nuovi giovani spettatori allo stadio pigiando su un dato centrale, l’emozione. Tutte le volte che lo facciamo o lo abbiamo fatto l’esperimento è riuscito, vedi gli ultimi playoff ” così il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli al termine dell’Assemblea di Lega che si è svolta nella sede di via Jacopo da Diacceto.
Dopo le comunicazioni del presidente Ghirelli è intervenuto Alberto Colombo vice presidente di “European League” che ha spiegato l’organizzazione sportiva calcistica che rappresenta gli interessi delle Leghe nazionali professionistiche in Europa e che comprende anche la Lega Pro, considerata una delle più importanti a livello continentale con la forza che gli deriva dai suoi 60 club iscritti.
Le società di Lega Pro hanno esaminato ed approvato il bilancio consuntivo della stagione 2021/22 ed il preventivo economico della stagione 2022/23. Infine sono state approvate le percentuali per la ripartizione della mutualità generale ex decreto lgs 9/2008 per come novato dalla legge 225/2016.
REGULAR SEASON: SEI GIRONI
Se il format dei playoff funziona – lo dicono i numeri, sia quelli televisivi sia i dati di affluenza negli stadi –, l’idea che vuole portare avanti la Lega presieduta da Francesco Ghirelli è quella di aumentare il numero di partite decisive anche nella stagione regolare. Nella bozza in mano ai club – ferme restando le 60 squadre – i gironi della prima fase passerebbero da tre a sei, ciascuno con dieci partecipanti suddivise su base territoriale. Al termine delle sfide di andata e ritorno (quindi 18 giornate), le prime cinque squadre di ciascun girone si qualificherebbero per la poule promozione, le classificate dal sesto al decimo posto per la poule retrocessione.
SECONDA FASE QUALIFICATORIA
La poule promozione verrebbe disegnata con tre gironi da dieci squadre, la cui composizione mediante sorteggio terrebbe conto del piazzamento nella regular season (le prime classificate in prima fascia, le seconde in seconda fascia e così via, con due squadre per ogni fascia sorteggiate in ciascuno dei tre gironi). All’inizio della fase qualificatoria, ciascuna squadra partirebbe in classifica con la metà dei punti conquistati in regular season. Con gli stessi criteri – considerando le squadre arrivate dal sesto al decimo posto nella fase precedente – verrebbero sorteggiati i gironi della poule retrocessione. Dalla poule promozione, le prime tre di ciascuno dei tre gironi andrebbero direttamente (insieme alla vincente della Coppa Italia) a quella che viene definita “fase finale”; dalla quarta alla decima si qualificherebbero invece per i playoff. Ai playoff troverebbero posto anche le prime due di ciascun girone della poule retrocessione, dove le classificate dal terzo al quinto posto centrerebbero la salvezza diretta, con i playout dal sesto al nono posto e le decime retrocesse (in D scenderebbero sempre 9 squadre, tre direttamente e sei dai playout).
PLAYOFF E FASE FINALE
Riepilogando, parteciperebbero al primo step dei playoff (nella nuova formulazione) le classificate dal quarto al decimo posto dei tre gironi di poule promozione e le prime due di ciascun girone di poule retrocessione, per un totale di 27 squadre. Tre turni in gara secca a eliminazione diretta (con le teste di serie in casa) porterebbero all’individuazione di sei vincitrici, qualificate alla fase finale dove raggiungerebbero la vincitrice della Coppa Italia e le prime tre classificate di ciascun girone di poule promozione (per un totale di 16 squadre). Da lì, quattro mini tabelloni da quattro squadre con semifinali e finali per decretare le quattro promozioni in Serie B. Per ora è solo una proposta, complicata ma affascinante, soggetta a modifiche e integrazioni. E destinata a diventare effettiva solo in caso di approvazione – non scontata – del Consiglio federale. Ne sapremo di più nei prossimi mesi.
fonte: gazzetta.it