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Inghilterra: si pensa a riaprire stadi, ma senza urlare e cantare

In Inghilterra si torna allo stadio. Non subito, non tutti e con estrema cautela. Ma il premier britannico Boris Johnson ha dato ufficialmente il via libera. Come riferisce Repubblica.it, si inizia questo weekend con alcuni eventi sportivi pilota:: un’amichevole di cricket, una partita di biliardo e, nei prossimi giorni, anche la corsa ippica di Goodwood. Per quanto riguarda il calcio, il 12 settembre riparte la Premier League, ma non sono chiare le linee guida del governo: l’idea di Johnson è quella di testare il ritorno dei tifosi allo stadio in alcune partite. non in tutte, nel mese di settembre. Se i test andranno bene, allora si potrà tornare a regime già da ottobre, seppure con regole che si preannunciano ferree. Secondo indiscrezioni riportate dal “Sun” e che andranno confermate dal Ministero della Cultura e dello Sport nei prossimi giorni, nei test pilota degli stadi a settembre sarà previsto un rigido distanziamento sociale, con gli spalti riempiti anche meno del 50% della loro capienza abituale. L’arrivo allo stadio sarà contingentato: si dovrà giungere in un orario prestabilito a seconda del settore, tribuna o curva. Saranno disponibili ovunque accanto ai seggiolini gel disinfettanti per mani, ma, soprattutto. pare che i tifosi non potranno cantare cori o urlare. Una regola che probabilmente sarà molto difficile da far rispettare. Ma è risaputo che, secondo vari test scientifici, le particelle del coronavirus si diffondono più facilmente nell’aria, dunque verso chi è nei dintorni, quando si urla.