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I Capitani di Promozione pugliese scrivono a Tisci e Sibilia

Dopo quelli di Eccellenza, anche i capitani delle squadre di Promozione pugliese scrivono una lettera al presidente LND, Cosimo Sibilia, e al presidente del Cr Puglia, Vito Tisci.

La nota integrale:

I capitani che militano nel campionato di Promozione si sono uniti affinché questa lettera possa arrivare ai presidenti Sibilia e Tisci, per far sì che la nostra categoria non venga del tutto dimenticata. Speravamo che il nuovo Dpcm portasse novità positive per noi calciatori militanti nei campionati dilettantistici, in questo caso Promozione pugliese. Invece, così non è stato. Ancora una volta siamo stati discriminati, considerati come l’ultima ruota del carro. Continuiamo a non capire come mai la Serie D, e non solo, possa continuare a giocare e noi no.

Siamo consapevoli che le nostre sono piccole realtà, ma la domanda è una: perché questi bonus che vengono elargiti, peraltro in maniera disomogenea, non vengono distribuiti in maniera equa alle società, affinché le stesse possano seguire il protocollo della Serie D? Continuare a non considerarci, oltre a offendere la nostra dignità, offende un intero apparato che, tra mille sacrifici e privazioni, riesce a muovere un comparto economico più che significativo. Molti di noi vivono di calcio, per cui questo stop forzato ha procurato a noi stessi e alle nostre famiglie danni rilevanti, anche perché per molti è un lavoro, è l’unica fonte economica, grazie alla quale si mantengono famiglie, si pagano fitti e spese varie. Non tralasciando il fatto che molti di noi hanno perso anche il lavoro, causa Covid.

Ma, al di là dell’aspetto economico, il non consentirci di giocare e di allenare sta creando danni notevoli alla nostra salute, che risente in modo considerevole del blocco di ogni attività sportiva. Ed è per questo che chiediamo di ripartire in sicurezza, garantendo il bene primario della salute di noi tutti, atleti e addetti ai lavori. E, a tal proposito, chiediamo che anche per il campionato di Promozione vengano adottate le medesime regole previste per il campionato di Serie D. Vogliamo sicurezza per il nostro futuro. Non chiediamo la luna nel pozzo, ma solo che, come la Serie D, anche per noi si possa tornare a calcare l’erbetta nei rettangoli di gioco delle nostre città.

Chiediamo rispetto e attenzione, come cittadini italiani rispettosi delle regole. E con noi giocatori, lo chiedono tutti coloro i quali fanno vivere questo settore così importante per lo sport e per l’economia. Chiediamo venga rispettata la nostra dignità. E crediamo di non chiedere troppo.

Con i migliori saluti.

I capitani:

Daniele De Vezze (Bitritto)
Alessandro Montemorra (F. Incedit)
Saverio Dicandia (Canosa)
Francesco Ferorelli (A. Acquaviva)
Giacomo Quattromini (N. Spinazzola)
Pietro Digioia (Lucera)
Lorenzo Costantino (Fesca Bari)
Rocco Gentile (Rutigliano)
Daniele Leo (F. Acquaviva)
Giuseppe Ventura (Sp. Apricena)
Fabio De Vito (V. Mola)
Roberto Troilo (Don Uva)
Mauro De Ceglia (Borgorosso Molfetta)
Manolo CArella (Capurso)
Stefano Gioia (Avetrana)
Danilo Schirone (Polimnia)
Sandro Carrozza (FJ Gallipoli)
Davide Urso (Tricase)
Marco De Lorenzis (Brilla Campi)
Mimmo Camassa (Spartyan Boys Ginosa)
Massimo Ancona (V. Locorotondo)
Mimmo Peluso (Talsano)
Luciano Quarta (Leverano)
Francesco Magnolo (Melendugno)
Daniele Lillo (Veglie)
Gianni Marasco (Novoli)

Luigi Zilli (Taurisano)