Alessandro Villani (LEGGI LA SCHEDA) e Dino Marino (LEGGI LA SCHEDA) non sono più calciatori in forza dell’Asd Città di Otranto.
Si apre con due uscite di assoluto rilievo la finestra dicembrina di mercato della compagine adriatica, sorpresa tra le più liete di tutta l’Eccellenza pugliese nella prima parte di stagione.
«Ai nostri due ormai ex giocatori – le parole del massimo dirigente del Città di Otranto, Giovanni Mazzeo, le sue parole quelle di tutta la dirgenza – auguriamo le migliori soddisfazioni sportive, professionali e umani. Eravamo pronti a mantenere i nostri impegni, ma è chiaro che dinanzi a determinate importanti offerte i ragazzi abbiano espresso la volontà di abbracciare una nuova avventura. Alessandro è stato e sarà sempre una bandiera della nostra società – continua Mazzeo – le sue gesta sul campo le abbiamo gustate tutti, ma è stato sempre fondamentale e punto di riferimento importante nelle dinamiche dello spogliatoio.
Non aveva bisogno di presentazioni come atleta Dino Marino, ma in questi mesi abbiamo avuto modo di apprezzare la sua disponibilità sul terreno di gioco e le innegabili qualità umane. Carisma e umiltà che in poco tempo – rimarca il massimo dirigente biancazzurro – lo hanno messo al centro della nostra grande famiglia».
In seno alla rosa guidata da Graziano Tartaglia si aprono vuoti importanti, ma Giovanni Mazzeo rassicura: «Siamo al lavoro per trovare calciatori esperti e più giovani che facciano al nostro. Il mister e il suo staff, grazie all’abdicazione e all’impegno profuso dal primo giorno e alla cultura del lavoro trasmessa al gruppo, meritano di potere continuare a mettere sul campo le loro idee di calcio.
E noi vogliamo essere – continua il presidente – una società piccola che fa le cose per bene, come sempre accaduto in questi anni. L’impossibilità di utilizzare l’impianto sportivo cittadino, i costi aumentati per il fatto di giocare praticamente sempre in trasferta, e le difficoltà di alcuni sponsor a onorare il loro impegno a causa della crisi energetica ed economica ci impongono passi misurati.
Ma ci siamo – conclude Giovanni Mazzeo – e continueremo a essere il Città di Otranto».
UFFICIO STAMPA