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EccMarche: Urbino, annullata la squalifica di quattro mesi dell’allenatore Ceccarini

Giustizia è stata fatta. Come era prevedibile il mister dell’Urbino Calcio Antonio Ceccarini è stato reintegrato dalla Giustizia Sportiva dopo l’episodio occorso nella partita casalinga con il Grottammare. A seguito di tale episodio al Mister ducale veniva comminata una squalifica di quattro mesi per aver proferito frase razzista nei confronti di un giocatore di colore della squadra avversaria. LEGGI QUI
Il Mister dell’Urbino si era professato fin da subito innocente ma la terna arbitrale, sconfessando tutto e tutti, aveva verbalizzato il coinvolgimento di Ceccarini nell’episodio incriminato pur nella totale incertezza dell’episodio stesso e soprattutto non avendo mai direttamente constatato e udito l’epiteto razzista incriminato. Dopo ventidue giorni di carte bollate e azioni legali la squalifica è stata definitivamente annullata.
Tale episodio ha però sicuramente lasciato degli strascichi, causando danni per l’immagine e l’onorabilità di Antonio Ceccarini nei suoi ambiti quotidiani. Non solo quelli famigliari ma anche quelli sportivi, in quanto parliamo di un allenatore con tanti anni di militanza nei campi di calcio che mai fino ad ora aveva avuto precedenti simili essendo un predicatore del rispetto dell’avversario in ogni sua forma. Ma soprattutto nell’ambito lavorativo perché parliamo di persona stimata in ogni contesto, seria, professionale e con grande dedizione al lavoro svolto in mezzo a ragazzi di tutte le etnie, razze e religioni.
Ma la domanda in questi casi sorge spontanea, chi ripagherà il misfatto e soprattutto la macchia lasciata nella credibilità di una persona? E’ sufficiente rimarcare un semplice “scusa mi ero sbagliato” e affermare a distanza di pochi giorni dall’accaduto che di mero errore si era trattato? Troppo spesso nei nostri campi di calcio prendiamo atto di decisioni arbitrali forti che provocano reazioni altrettanto risonanti non solo da un punto di vista sportivo. Crediamo che in tutti i casi, maggiormente quando si tratta di argomenti a sfondo razziale, occorra sempre usare il buon senso, la sensibilità e l’umanità. Non sempre ai posteri l’ardua sentenza perché così facendo si possono gettare nello sconforto persone, famiglie, affetti e amicizie.

 

Comunicato della società sulla pagina Facebook ufficiale