I calciatori del Brindisi hanno ufficialmente inviato comunicazioni di messa in mora alla società biancazzurra. Questa azione è stata avviata attraverso notifiche ufficiali inviate tramite posta elettronica certificata (PEC) dagli avvocati rappresentanti dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC), su richiesta dei genitori dei giocatori adriatici.
In totale, sarebbero 21 i calciatori che hanno richiesto individualmente la messa in mora, conformemente all’articolo 17 dell’Accordo Collettivo AIC – Lega Pro – FIGC del Brindisi. Questa misura è stata annunciata in seguito al mancato pagamento delle retribuzioni, una questione che era già stata sollevata dagli stessi atleti e che, nonostante le precedenti notifiche, è rimasta irrisolta fino alla scadenza del 16 marzo.
Marco Piccinni, delegato per il sud dell’AIC, ha anticipato questa possibilità durante un’intervista a Antenna Sud. Secondo quanto previsto dall’accordo collettivo, è consentito procedere con la messa in mora dopo ventuno giorni dal mancato pagamento, un diritto esercitato ora dai giocatori del Brindisi di fronte alla situazione di insolvenza della società.