Nazionale femminile – il punto della situazione in chiave qualificazione

La qualificazione all’Europeo per le Azzurre si fa più complicata ma non è certo compromessa dopo il ko di martedì a Empoli con la Danimarca: la corsa verso l’Euro Femminile 2022 passa infatti da alcuni calcoli decisivi per capire quali saranno le 3 seconde classificate che accederanno direttamente alla Fase Finale in programma in Inghilterra tra due anni senza passare dai play off. Il regolamento del torneo prevede infatti che dai 10 gironi passino le prime classificate e le tre migliori seconde, mentre le altre sei seconde classificate si affronteranno nei play off per ulteriori tre posti. Per entrare nel gruppo delle seconde che potranno festeggiare la qualificazione, all’Italia servirà fare almeno un punto a Viborg, il prossimo 1 dicembre, nel match di ritorno con la Danimarca. Un conteggio ipotetico, ma abbastanza realistico considerando la situazione attuale.

Nella graduatoria delle migliori seconde infatti (ricordiamo che nei gruppi da 6 vanno scartati i punti con l’ultima in classifica per coerenza con i gruppi da 5), al primo posto potrebbe andare una tra Francia e Austria, attualmente appaiate a quota 16: avranno lo scontro diretto e una gara relativamente facile con Kazakistan e Serbia rispettivamente: nella migliore delle ipotesi la squadra che arriva seconda può fare 4 punti, quindi ipotesi 20 in caso di pari nello scontro diretto (o 19 se una delle due vince). C’è poi il Belgio, a 18 punti con una sola gara da giocare: lo scontro diretto in casa con la Svizzera prima in classifica a quota 19; se vincono le belghe diventano prime e quindi il riferimento sarebbe la Svizzera (19); se pareggiano vanno a 19, se perdono restano a 18.

E qui entrano in gioco teoricamente le Azzurre: con 15 punti in 6 gare, hanno la trasferta in Danimarca e il recupero in casa con Israele, con 4 punti saremmo a 19 potenzialmente con Belgio/Svizzera (+20 differenza reti per noi, +27 per il Belgio, +17 la Svizzera), con 6 punti andremmo a 21 e quindi virtualmente qualificate. In caso di ko in Danimarca saremmo a 18, quota a rischio per entrare nelle top 3. Il primo rischio arriva dall’Islanda, che ha 13 punti in 6 gare e deve affrontare Ungheria e Slovacchia (battute all’andata 4-1 e 1-0) e può arrivare a 19, stessa soglia già citata per l’Italia in caso di pareggio in Danimarca; in caso di parità con le islandesi al momento siamo in vantaggio per la differenza reti: +20 noi, +17 loro.

Una incognita arriva dal girone E, nel quale non ci sono certezze per via dell’ampio numero di recuperi: il Portogallo è secondo con 10 punti in 4 gare e dovrà affrontare due volte la Scozia (9 punti), poi la Finlandia (prima a 13) e l’Albania; potrebbe arrivare a 22 ma anche fermarsi molto prima; possono entrare in gioco sia la Finlandia se scivola al 2° posto, sia la Scozia che ha anche lo scontro diretto con la Finlandia. Complicato fare ipotesi, ma la probabilità che i punti si disperdano è alta e quindi la seconda di questo gruppo non dovrebbe entrare tra le migliori.

Già sicuramente dietro le altre: la Polonia ha 14 punti in 7 gare (è prima per ora davanti la Spagna che ha 13 punti in 5 gare, dovendo affrontare Azerbaigian e Moldova oltre la Polonia e dovrebbe finire prima) e può arrivare al massimo a 17; il Galles ha 12 in 7 gare e può arrivare a 15 (l’Irlanda del Nord terza ha due gare e potrebbe arrivare a 17); nell’ultimo girone seconda è l’Irlanda con 13 punti e una sola gara da giocare con la Germania capolista, probabile il sorpasso dell’Ucraina che ne ha per ora 12 di punti e affronterà il Montenegro fermo a quota 0 e dovrebbe finire a 15; la Russia, a quota 9 in 6 gare, si proietta su 15 punti possibili: deve affrontare Turchia e Kosovo, già battute all’andata (4-2 e 5-0).

Al momento sono già qualificate: Danimarca (prima del girone B o già tra le migliori seconde), Olanda (A), Inghilterra (padrona di casa), Germania (I), Norvegia (C), Svezia (F).

Fonte: figc.it

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