Il calcio dovrebbe essere uno sport che unisce e celebra la diversità, ma purtroppo ancora oggi ci sono episodi di razzismo che si verificano sui campi da gioco. L’ultimo episodio si è verificato nella Terza Categoria del calcio marchigiano, precisamente nel girone A.
Secondo il comunicato ufficiale emesso dal giudice sportivo, un calciatore del Cesane ha rivolto frasi di natura razzista contro un avversario. Questo comportamento, oltre ad essere inaccettabile, va contro i valori dello sport e della società in cui viviamo. Il giudice sportivo ha deciso di squalificare il calciatore per ben 11 giornate, dimostrando che il razzismo non ha posto nel calcio, né in qualsiasi altro sport.
È importante che si adottino misure severe per contrastare il razzismo nel calcio e in generale nella società, al fine di creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso per tutti. Siamo tutti responsabili di creare un mondo migliore e, nel calcio come in qualsiasi altro aspetto della vita, dobbiamo essere uniti nella lotta contro ogni forma di discriminazione.
La decisione del giudice sportivo:
SQUALIFICA PER UNDICI GARE EFFETTIVE
MARCOLINI ANDREA (CESANE)
Espulso dall’Arbitro al minuto 43 del secondo tempo per avere rivolto al giocatore avversario Babacar Gueye l’espressione “negro di merda”. Trattasi di comportamento inequivocabilmente discriminatorio che comporta offesa ed insulto per motivi di razza e come tale riconducibile alla previsione normativa dell’art. 28 del Codice di Giustizia Sportiva FIGC. La reiterazione del comportamento medesimo determina l’irrogazione di sanzione superiore al minimo edittale.
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