Pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale della società:
Preg.mo Sig. Presidente,
con la presente intendiamo notiziarLa della intenzione maturata dai vertici di questa società di non proseguire la nostra partecipazione nel campionato di appartenenza. E ciò in quanto riteniamo che non sia il caso di continuare ad investire tempo e denaro, compiendo grandi sacrifici economici e personali(spesso a discapito delle nostre famiglie), per un torneo(che lo si ricorda, è il massimo campionato regionale) nel quale a dirigere le gare viene mandata settimanalmente gente impreparata, inadeguata ed incompetente, ma soprattutto (ed è questo ciò che più rammarica) presuntuosa, maleducata, irrispettosa e non incline ad un dialogo civile. E questa, purtroppo, non è una lamentela sollevata esclusivamente dalla Parmonval ma da tutte le altre squadre militanti nel girone A dell’Eccellenza (ed infatti, a scanso di equivoci, la nostra battaglia viene condotta non solo per questioni personali ma nell’interesse di tutte le consorelle). Quando poi si incontra sulla nostra strada il sig. Stefano Chillura della sezione di Agrigento, e ci si rende conto che, oltre a quanto sopra denunciato, c’è anche malafede, allora la decisione di smettere è la più saggia che si possa adottare. Sosteniamo questo con il conforto delle immagini allegate alla presente lettera, ove è oggettiva l’assegnazione di un rigore inesistente a Mazara ai nostri danni, e poi, dopo appena un
mese (sul punto non si comprende quali siano i criteri di designazione arbitrale, posto che è assurdo che lo stesso arbitro venga inviato a dirigere la stessa squadra dopo poche settimane) ci nega un rigore davvero chiaro e solare, anche a detta di tutti gli addetti ai lavori e non, che si sono espressi sul punto attraverso i social. Ma oltre a ciò,ci si duole per il comportamento ostile ed irriguardoso assunto da questo giovanotto (che potrebbe essere figlio o nipote di qualsivoglia componente della dirigenza)durante e dopo la gara,a seguito delle nostre civili proteste(di ciò ne potrà dare testimonianza il personale della Polizia di Stato presente). Siamo certi che, visto l’atteggiamento assito nel suo referto arbitrale, consapevole della fede privilegiata che gode, scriverà cose non rispondenti al vero (così come ci ha già anticipato; in tal caso, anticipiamo sin d’ora l’intenzione di rivolgerci alla giustizia ordinaria(previa richiesta a poter procedere alla FIGC), perché non è consentito a nessuno infangare la stima, la professionalità e l’onore di deputati regionali, di avvocati, professionisti e personaggi noti e conosciuti nel panorama calcistico regionale. Ciò posto, rilevato che (così come ritenuto da altra parte della società) ci sono ancora margini per comporre la vicenda, si chiede un immediato incontro con la S.V. Ed il presidente regionale dell’Aia, al fine di poter trovare una soluzione condivisa alle sue esposte problematiche. Certi di un cenno di riscontro in tempi brevi, porgiamo i più cordiali ossequi.