Chi non vuole ripartire si faccia da parte. Scrivo la frase con la franchezza che mi gira in testa da qualche settimana, quando mi appare sempre più chiaro che la pandemia, oltre che inevitabilmente una tragedia, dovrebbe essere l’occasione per riorganizzare l’intero sistema delle serie minori. Lo sapevamo tutti in partenza che sarebbe stata una stagione complicata, che avremmo giocato con gli spalti vuoti, che il virus non era stato sconfitto ma che con le dovute precauzioni i campionati di interesse nazionale potevano e possono andare avanti.
La verità è che fra i dilettanti non tutti sono animati dalla stessa voglia di fare calcio. Lo scrivo anche stavolta chiaramente perché è il segreto di Pulcinella. C’è chi preferisce gli ottocento euro al mese dei ristori, che tra l’altro con le dimissioni del governo sono diventati automaticamente a rischio. C’è chi preferisce essere alleggerito delle proprie responsabilità economiche, tirando a campare in attesa di tempi migliori. Io e il Napoli United invece vogliamo tornare a giocare, ovviamente in sicurezza, adottando il protocollo che sta permettendo alla Serie D di disputare la stagione.
Penso che non dovremmo più tirare a campare, che l’Eccellenza debba assumere in pieno la consapevolezza di essere la quinta serie del calcio italiano. Domani in Inghilterra si disputeranno regolarmente, come dall’inizio della stagione e al netto di qualche rinvio, le partite della National League, la loro quinta serie.
La National League è un torneo a girone unico nazionale e vi partecipano abitualmente 24 squadre (quest’anno 23 per il fallimento del Macclesfield Town a settembre). Provate a fare un paragone con le 537 che disputano la nostra affollatissima Eccellenza nell’edizione di quest’anno. Quantità e qualità spesso non vanno a braccetto, sicuramente non in questo caso.
Dopodomani riprende il campionato di Serie C femminile e sono fiducioso che anche l’Eccellenza a breve potrà ripartire grazie al movimento che è nato spontaneamente dal basso nelle ultime settimane. Ma non basta, insisto perché si apra una riflessione più generale sul sistema del calcio italiano, con particolare riferimento al mondo dei dilettanti.
Partire dalla regolarizzazione dei contratti, istituire le fideiussioni per l’iscrizione ai campionati, operare una selezione che non impedirebbe a nessuna società di partecipare al campionato che è in grado di affrontare, valorizzando però al contempo il calcio minore dalla Serie D a scalare. Anche nel calcio dei dilettanti c’è chi vuole fare sul serio. Io e il Napoli United siamo fra questi, ce ne diano la possibilità. Solo chi non vuole guardare al futuro non si rende conto delle straordinarie possibilità in termini di investimenti, sponsorizzazioni, marketing, di cui una Serie D, o un’Eccellenza riformate, potrebbero beneficiare.
E poi sogno una FA Cup italiana al posto della Coppa Italia, dove con la formula attuale le big sono in semifinale con due sole partite. Un torneo aperto a tutte le squadre della piramide del calcio italiano. Sono certo che darebbe una grande iniezione di energia e visibilità a tutto il calcio minore. Ripartire sì, ma stavolta operando una rivoluzione che chiuda per sempre la stagione del tirare a campare. È tempo di fare sul serio, per chi ne ha voglia.
Antonio Gargiulo, presidente Napoli United