Era il 5 maggio 1946 quando, per la prima volta nella storia, nacque la schedina Sisal, poi trasformatasi in Totocalcio (acronimo di “Totalizzatore calcistico”), nome che avrebbe assunto nel 1948 con il passaggio ai monopoli di Stato. Il concorso venne ideato da Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo. In principio le partite da pronosticare erano 12 – e veniva premiato chi indovinava almeno 11 risultati – per salire a 13 dalla stagione 1950-51 e a 14 dal 2003. Il Totocalcio conobbe il suo massimo splendore negli anni ’80 e ’90 con il montepremi più alto della storia che ammontava a 34.470.967.370 lire e che fu totalizzato in occasione del concorso numero 17 del 5 dicembre 1993 quando ai 1.472 “tredici” andarono poco meno di 12 milioni di lire ciascuno.
Dalla prossima stagione di Serie A, invece, arriverà il nuovo Totocalcio con un restyling dello storico concorso. Le modalità di gioco studiate dall’Agenzia Dogane e Monopoli prevedono lo svolgimento su sei tipologie di pronostico: oltre al 13, si vincerà anche con 11 partite, e a scalare con 9, 7, 5 e 3 incontri. I match in palinsesto verranno divisi su due pannelli: nel primo (composto da otto eventi) verranno inserite le partite più equilibrate, scelte tra quelle in programma tra il sabato pomeriggio e la domenica sera mentre nel secondo andranno invece le partite di cartello (da 7 a 12). La combinazione tra gli eventi del primo e del secondo pannello dipenderà dal numero complessivo di pronostici scelti: per esempio, una schedina di tre eventi (la “Formula tre”) sarà composta dai primi due eventi nel palinsesto del primo pannello e uno a scelta dal secondo. Per la caccia al 13, invece, andranno pronosticati tutti gli otto incontri del pannello “equilibrato” e cinque da quello blasonato.
RED/Agipro