Con un comunicato sul proprio sito ufficiale la società annuncia:
Determinati e carichi per la prossima stagione. È questo lo slogan del numero uno azzurro Luca Gandini e del tecnico Marco Didu. Avanti ancora insieme, come peraltro già concordato da tempo, con la speranza di vivere un’annata meno influenzata dal covid.
“Ci siamo trovati con Paolo Vautretto e il mister un mese fa, quando doveva ancora finire il campionato. Didu ci ha fornito alcuni input migliorativi e noi abbiamo fatto altrettanto – spiega il presidente del Chieri -. Gli obiettivi di inizio anno comunque sono stati raggiunti. Dopo la gara di Sanremo eravamo tutti stravolti. È stata un’annata faticosa per i tantissimi aspetti organizzativi legati al covid. Ho sentito di più il nostro medico sociale che il nostro allenatore. Ho preferito quindi lasciar passare alcune settimane per staccare tutti la spina per poi programmare la prossima stagione con maggior lucidità. Al rientro dalle sue vacanze ci rivedremo per definire la prossima stagione”.
Tra questi obiettivi anche il podio nella classifica Giovani Di Valore. Gli azzurri hanno chiuso al secondo posto: “Era un obiettivo a cui tenevo molto. A parte alcune eccezioni importanti, come il Gozzano, le squadre che sono arrivate intorno al Chieri in questa classifica o sono retrocesse o si sono salvate all’ultima giornata. Questo risultato è anche merito della gestione di Didu. Per me era un obiettivo perché è un sintomo importante. Trovare una società dilettantistica che gioca in D con i suoi giovani è molto difficile e non è affatto scontato. Noi giochiamo con i nostri giovani. E vorrei che questa tendenza fosse replicata per il terzo anno consecutivo, anche se, causa pandemia, nessuna società conosce il reale valore dei 2003 e 2004 che ha in casa. Lanciare dei giovani tra i professionisti? Noi dobbiamo pensare di costruire giocatori per la serie D del Chieri, poi se potranno andare più su ancora meglio”.
“La volontà è sempre stata quella di proseguire – ribadisce anche il tecnico Marco Didu, ritornato a Chieri la scorsa estata dopo aver vestito l’azzurro da giocatore – Per il presidente la stagione è stata sufficiente, io sono però molto esigente e per me è stata una stagione che a livello di punti dovevamo fare di più. Sul piano delle prestazioni ci sono stati momenti in cui abbiamo espresso un buon calcio, ad esempio quando abbiamo fatto quei pareggi nel girone di andata pur passando sempre in vantaggio. All’inizio del girone di ritorno alcuni infortuni ci hanno tolto un po’ di sicurezza, ma devo fare i complimenti a tutta la società, i calciatori e lo staff per come abbiamo reagito dopo il focolaio covid. Il problema di non concretizzare quanto espresso è poi ritornato nelle ultime giornate di campionato”.
Salvezza raggiunta con cinque gare di anticipo, ma non solo: “Oltre alla salvezza, l’altro obiettivo era la valorizzazione dei giovani. Benassi, Ozara, Gerbino e anche il 2004 Mosole si sono consacrati in questa categoria. Infatti, la cosa che mi piace della classifica dei giovani è che non è venuta a caso, ma facendo fare determinati numeri di gare a giocatori che non sapevamo come avrebbero reagito in questa categoria. La cosa che devono comprendere in vista della prossima stagione è che non saranno più giovani che devono ambientarsi, ma devono essere protagonisti e quindi devono fare uno scatto verso l’alto”.
Con l’inizio del prossimo campionato fissato il 12 settembre e la Coppa Italia il week end precedente, il ritiro del Chieri versione 2021/2022 partirà nei primi giorni di agosto.
Ma con quali obiettivi? “Bisogna ripartire dalle basi di quanto costruito quest’anno e alzare l’asticella. Per farlo occorre un salto di qualità a livello caratteriale – prosegue ancora Didu – I cali che abbiamo avuto quest’anno sono questo aspetto. Sia quando non riuscivano a chiudere le partite, sia nei momenti di difficoltà. Perché tutte le squadra passano dei momenti difficili e lì bisogna unirsi ancora di più. E in quei frangenti occorrono quei giocatori che nei momenti difficili tirano fuori qualcosa in più e trascinano gli altri”.
Sul fronte mercato, più che ruoli o “nomi”, sull’identikit dei giocatori da inserire sono tutti d’accordo: “Ne stiamo ovviamente parlando con la società. Il nostro obiettivo è di inserire qualche elemento con le caratteristiche di cui parlavamo prima. Dal punto di vista difensivo abbiamo fatto un ottimo lavoro. La perdita di Abelli si è sentita molto; un giocatore che si fa dare la palla e non ha paura a cercare la giocata. Elementi come Gerbino e Mosole hanno bisogno di essere guidati sul campo da qualcuno di esperto in mezzo al campo: è in quella zona che bisogna caricarsi la squadra sulle spalle. Insomma, giocatori che riescono a trasportare in campo le idee del mister”.