Codacons replica a Sibilia: “Intimidazione? Evidentemente applica altri suoi criteri”

SE RITIENE DI NON AVER VIOLATO LE LEGGI, RENDA PUBBLICHE LE SUE SPIEGAZIONI E LE INVII AD ANAC

Il Codacons replica al presidente della Lega nazionale dilettanti, Cosimo Sibilia che ieri, commentando l’esposto dell’associazione all’Anac per una presunta incompatibilità con la sua carica di parlamentare, ha parlato di “intimidazioni”.
Forse Sibilia, quando parla di intimidazione, applica agli altri i suoi criteri culturali – spiega il Codacons – Perseguire il rispetto delle disposizioni vigenti e chiedere il parere delle autorità competenti, è prerogativa della nostra associazione, riconosciuta dalla Suprema Corte di Cassazione secondo cui il compito del Codacons è “spianare la strada, tramite il superamento degli ostacoli di ogni genere di cui tale strada potrebbe essere disseminata, ove ad agire fosse il singolo: non ultimo quello insito nelle remore del cittadino isolato ad affrontare costose controversie per somme relativamente modeste, nei confronti di avversari agguerriti” (sentenza n.17351/11)
Riguardo ai sospetti e alle giustificazioni di Sibilia vogliamo spiegargli che, anche se tanti altri soggetti hanno versato in passato nella sua stessa condizione di presunta incompatibilità – il cui accertamento non compete certo al Codacons ma all’Anac – ciò non esclude che la sua situazione attuale possa configurare una forma di illegalità.
Gli auguriamo ovviamente che dinanzi all’Anac possa dimostrare la sua totale estraneità alle accuse, ma intanto farebbe bene ad inviare all’Anticorruzione le sue spiegazioni, perché quanto affermato ieri non appare certo sufficiente a fugare i dubbi su una possibile incompatibilità.

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