Casasco attacca il Cts: “Assurdo, inventato il lockdown dello sport giovanile!”

COMUNICATO FMSI, IL PRESIDENTE CASASCO:

Ho apprezzato il Governo per gli interventi sulla sicurezza nel mondo del lavoro il 14 marzo con le parti sociali e sui protocolli dello sport a cui la Federazione Medico Sportiva Italiana ha attivamente partecipato.
Mi fa piacere che parte dell’attività sportiva organizzata, come quella delle Federazioni, Enti di Promozione e Discipline Associate, che già applica i protocolli, a differenza di quelle ludico motorie, abbia avuto la giusta attenzione.
Ma è assolutamente non condivisibile e addirittura assurdo che l’Italia, su indicazione di parte del CTS, probabilmente non conoscendo l’organizzazione sportiva, sia salita sul podio dell’assurdo per aver bloccato esclusivamente tutta l’attività giovanile nello sport.
Scuola e Sport giovanile devono essere allineati!!!
Abbiamo inventato il lockdown dello sport giovanile !!!
Non esiste un dato epidemiologico, non esiste un dato scientifico, non esiste alcuna logica per fermare i giovani sportivi e permetterlo agli adulti; semmai per paradosso poteva essere l’inverso. Il mondo giovanile sportivo è infatti essenzialmente provinciale ma le regole richiedono una corretta interpretazione “dell’interesse regionale” che ci si augura possono essere presto fatte.
Esiste invece una dichiarazione del Direttore Generale dell’OMS Ghebreyeesus per “le preoccupazioni per l’impatto della pandemia su adolescenti e giovani e per gli effetti indiretti quali depressioni ed ansia maggiori dello stesso virus”.
Aumenterà l’obesità infantile (già l’Italia al secondo posto in Europa) e patologie correlate, e lasceremo i giovani ai giochi elettronici o liberi in strada e nei parchi anziché in strutture che seguono i protocolli condivisi.
Bene le piscine ed il nuoto sempre che rispettino i protocolli: sanificazione e percentuale corretta di cloro/metri cubi d’acqua.
Bene il Presidente Conte sulle verifiche delle palestre, in particolar modo dove non si svolge lo Sport organizzato, che già di per se richiede i protocolli, e che spaziano da quelle che hanno investito in piani di sicurezza, sanificazione e distanziamento, da quelle in strutture non idonee.
Sempre attenzione agli spogliatoi!
Le strutture ed i centri dove si pratica attività sportiva devono essere chiusi se non rispettano le norme sanitarie. Ma chi segue i protocolli e segue con attenzione la salute di atleti e praticanti deve essere rispettato

Federazione Medico Sportiva ItalianaMaurizio Casasco
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