Calciatori puniti a non giocare più: Daspo per 9 minorenni

E’ la decisione presa dal Questore di Catania, Vito Calvino, dopo quel che è accaduto venerdì scorso all’interno del campo comunale “Binanti” di Scordia, (LEGGI QUI) quando i 9 giocatori colpiti dal Daspo sono stati protagonisti della maxi rissa scattata al termine della semifinale del torneo Allievi Under 17 Provinciali tra Gymnica Scordia e Libertas Catania Nuova.

Nel dettaglio, si legge nel provvedimento, i minorenni non potranno accedere nelle strutture dove si disputano partite di “Serie A, B, C e D, incluse tutte le Categorie Giovanili (Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda, e Terza Categoria) e Giovani Dilettanti (Juniores e Allievi Under 15/16/17), coppe nazionali ed internazionali o partite amichevoli, nonché tutti gli incontri di Calcio a 5 cui prendano parte le squadre iscritte al campionato di serie A, A2, B, C1, C2 e D, incluse le coppe nazionali ed internazionali o partite amichevoli e la Nazionale Italiana di calcio a 5, sia maschili che femminili, che verranno disputate sul territorio italiano nonché sul territorio degli altri stati appartenenti all’Unione Europea ivi compresi i tempi di afflusso e deflusso dall’impianto sportivo, nonché di accedere ai luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime”.

“I provvedimenti, ritenuti necessari a impedire la reiterazione di condotte da cui possano scaturire turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica, sono stati adottati al termine di una immediata, nonché approfondita e complessa attività istruttoria, compiuta dalla Divisione Anticrimine della Questura, basatasi sull’esame delle risultanze delle immediate attività d’indagine compiute dalle forze di polizia intervenute e, inoltre, sulla documentazione ufficiale della federazione e sugli atti compiuti dal direttore di gara, ovvero referto arbitrale e distinta, nonché sui referti di Pronto Soccorso”, si legge ancora.

“Sulla base degli elementi raccolti, i nove giovani calciatori sono stati, dunque, ritenuti soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica in occasione di manifestazioni sportive, posto che la loro presenza nei luoghi dove tali eventi si svolgono può essere motivo di turbativa per il regolare svolgimento delle gare e per la pubblica incolumità. I provvedimenti interdittivi hanno una durata che va dai 2 ai 3 anni, in funzione della gravità delle azioni commesse”, si conclude.

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