Con quattordici assenti a causa del Covid, il club portoghese del Belenenses ieri è stato costretto a schierare una squadra composta da soli nove giocatori per affrontare in campionato il Benfica, una partita già definita della “vergogna”, interrotta poco dopo l’intervallo.
“E’ stato un peccato giocare qui stasera”, ha detto in conferenza stampa Rui Pedro Soares, presidente del Belenenses, dopo aver reso omaggio alla dignità dei suoi “che sono stati costretti a giocare”.
Allo stadio Nacional di Lisbona, la squadra del distretto di Belem si è trovata in una situazione grottesca. Oltre ai tanti giocatori positivi, mancavano l’allenatore e diversi membri dello staff tecnico. Assenze che hanno costretto il Belenenses a schiarare diversi giovani della primavera, oltre ad un portiere come improvvisato esterno.
Risultato, un gol incassato al primo minuto e 7-0 per il Benfica alla fine del primo tempo.
Dopo l’intervallo sono tornati in campo solo sette giocatori del Belenenses ed uno si è subito infortunato. A questo punto l’arbitro è stato costretto a dichiarare la fine della partita al 48′ in quanto la regola stabilisce che la partita non può continuare “se una delle due squadre schiera meno di sette giocatori”. “E’ una pagina nera per il calcio portoghese” ha detto Rui Costa, presidente del Benfica, aggiungendo che il suo club, “proprio come i Belenenses, è stato costretto a giocare” dalla Lega. (ANSA).