Massimiliano Nigro è stato squalificato per sei mesi dal Tribunale Federale della FIGC per aver violato l’articolo 4, comma 1 del codice di giustizia sportiva. La decisione è stata presa perché Nigro ha svolto l’attività di allenatore della prima squadra di ben tre società del veronese privo di abilitazione. Inoltre, ha violato anche l’articolo 37, comma 1 del regolamento del settore tecnico, che richiede ai membri di essere esempio di disciplina e correttezza sportiva e di ispirare la loro condotta al principio della deontologia professionale.
Nigro era tesserato con tre società diverse, ma non possedeva l’abilitazione necessaria per allenare le prime squadre delle società Academy Pescantinasettimo, Pol. Team San Lorenzo e Caprino. Tutte le società militavano nel campionato di II^ categoria, girone A, del comitato regionale veneto. Nigro possedeva solo la qualifica UEFA C dal mese di aprile 2022.
All’udienza hanno partecipato Nicolò Rebonato e Stefano Degani, in qualità di presidente e legale rappresentante della società Academy Pescantinasettimo, che hanno depositato delle proposte di accordo che sono state poi accettate dal tribunale federale.
Il procedimento nei confronti di Nigro è partito dopo una segnalazione dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, Gruppo Regionale Veneto, alla segreteria del settore tecnico di Coverciano. Luciano Genovese, presidente dell’Aiac Veneto, ha dichiarato che l’associazione è un bene di tutti gli addetti ai lavori e la sua credibilità passa anche attraverso fatti concreti come questo.
Il problema di affidare la conduzione tecnica di una squadra a chi non è un allenatore qualificato si ripercuote negativamente sulle società stesse e sui giovani che vogliono imparare a giocare a calcio. I dirigenti delle società dovrebbero rispettare le regole e invitare i loro futuri allenatori a seguire uno dei tanti corsi gestiti dall’Assoallenatori o dalla FIGC per conseguire il patentino. Il corso è una cosa seria che prepara veramente la persona a diventare un allenatore qualificato, fornendo le nozioni di base e spiegando come insegnare il gioco del calcio e educare i giovani. L’obiettivo è quello di assicurare alle famiglie che i loro ragazzi siano seguiti da persone competenti, qualificate e preparate, e di porre fine una volta per tutte al malcostume dei trainer improvvisati.