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Squadra torinese chiede la pagella ai giovani calciatori: “Chi va male a scuola resta fuori”

Il Vanchiglia, storica società dilettantistica del Piemonte, ha chiesto alle famiglie degli allievi più giovani di poter visionare le pagelle del primo quadrimestre in quanto “l’attività scolastica e quella sportiva sono complementari nella crescita dei nostri atleti”, dicono i dirigenti.

Insomma, libro e pallone devono andare d’accordo, e il messaggio è chiaro: chi gioca bene in campo non potrà cullarsi sugli allori, sforzandosi a dimostrare il profitto anche fra i banchi, se non vorrà essere escluso dalle competizioni sportive.

Corretta crescita dei tesserati

“L’obiettivo – proseguono i vertici del Vanchiglia – è di avere una conoscenza maggiore del bambino/ragazzo ed essere di supporto nel correggere e migliorare i suoi aspetti comportamentali evidenziati a scuola”. Dunque per la squadra di quartiere il rendimento tra i banchi di scuola dei tesserati diventa ancora più importante dei risultati sul campo di calcio.

 

L’ideatore dell’iniziativa

“L’intelligenza scolastica è fondamentale per diventare buoni calciatori”. A dirlo al quotidiano il Corriere della Sera è l’allenatore Vincenzo Manzo, 47 anni, l’ideatore dell’iniziativa di chiedere “in modo facoltativo” le foto delle pagelle scolastiche alle famiglie degli allievi. In fondo si tratta di una prassi consolidata e proficua anche nei settori giovanili di alcune squadre di serie A. “Io sono cresciuto calcisticamente nella Juventus dal 90 al 96. Nella società bianconera, i giovani erano seguiti attentamente anche a scuola. Mi ricordo che c’era un dirigente che ci firmava i voti sul diario”, racconta Manzo.

 

Attenzione particolare alla condotta

L’intenzione dell’allenatore e della presidenza della Asd è quella di supportare le famiglie: i genitori parleranno con i ragazzi per far comprendere loro la correttezza nei comportamenti. Non solo in campo ma anche in classe, soprattutto per quanto riguarda la condotta. Ecco perché al Vanchiglia sono già pronti “a impartire delle sanzioni disciplinari, come non convocare il tesserato alle partite del sabato o della domenica” se i ragazzi dovessero fare orecchie da mercante.

 

fonte: www.tgcom24.mediaset.it