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Lega B, AIC e Dipartimento Pubblica Sicurezza per il contrasto al match fixing

Talvolta l’allenamento in campo non è l’unica componente per garantire la migliore performance a un atleta, ma è necessario anche un impegno etico e di responsabilità. Per questo la Lega Serie B e l’Associazione Italiana Calciatori, con il contributo della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, presieduta dal Prefetto Vittorio Rizzi, organizzano anche quest’anno, presso le venti società del campionato, l’Integrity tour.
Coadiuvati da esperti del settore, di polizia investigativa, penalisti ed ex calciatori professionisti, gli incontri si concentreranno sui temi del contrasto al “match fixing”, attraverso la partecipazione alle sessioni formative di tutti i tesserati delle prime squadre, dei settori giovanili, compresi gli staff tecnici e i dirigenti utilizzando anche la tecnologia attraverso l’app AIC ‘Il Calciatore’. Un impegno a conoscere le norme, presupposto necessario affinché sia le regole di gioco che quelle di comportamento vengano rispettate, tutelando i valori dello sport.
“Senza credibilità il nostro sport non esisterebbe perché sarebbe minato il rapporto di fiducia che unisce il club ai tifosi” – dice il presidente della Lega Serie B Mauro Balata – “Ogni anno questo viene garantito dalla serietà e dall’abnegazione di migliaia di professionisti, proprietari, dirigenti, giocatori, staff tecnici ai quali dobbiamo necessariamente contribuire con la conoscenza delle regole affinché sia sempre tutelato il principio sportivo. Ecco perché ritengo questo progetto importante al pari del campionato che disputiamo sul campo”.
“È un percorso importante volto a promuovere la conoscenza delle regole del gioco” – sostiene il presidente dell’AIC Umberto Calcagno – “un progetto di sensibilizzazione, un impegno a vivere il percorso lavorativo in maniera responsabile per rendere sempre più consapevoli i calciatori e tutti gli addetti ai lavori dei rischi e delle opportunità della nostra professione”.
Il programma che vuole informare gli atleti sui rischi personali e del club dal punto di vista penale, civile e sportivo derivanti dalle scommesse sportive, si avvale per il secondo anno delle competenze della Direzione Centrale della Polizia Criminale con il Servizio Analisi Criminale, rappresentato dal Dirigente Superiore della Polizia di Stato Stefano Delfini che è anche il coordinatore del Gruppo Investigativo Scommesse Sportive, organismo costituito da specialisti di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e DIA, per prevenire e contrastare le infiltrazioni criminali nel settore e per sensibilizzare rispetto alla tematica del match–fixing.
Stefano Delfini sottolinea come “la prevenzione attraverso la cooperazione e l’interscambio informativo tra attori pubblici e privati passa anche attraverso la formazione delle giovani generazioni alle quali è importante offrire modelli positivi ispirati all’integrity e alla correttezza nello sport, come nella vita”.
Guido Camera penalista della Lega B si dice soddisfatto per i risultati raggiunti dopo anni di formazione sul tema match fixing negli spogliatoi della Serie B e ricorda il ruolo “fondamentale e primario avuto dalla Lega B, e dal presidente Balata, proprio in materia di contrasto e prevenzione alle frodi sportive, sulla modifiche normative in materia di responsabilità delle società e di confisca dei proventi del reato”.

 

Comunicato dell’Associazione Italiana Calciatori sulla pagina Facebook ufficiale