Gli sviluppi politici potrebbero avere risvolti importanti dal punto di vista legislativo. Uno su tutti la riforma dello sport, caldeggiata dal ministro Spadafora.
Se è “bastato” un passaggio in consiglio dei ministri per evitare il pasticcio olimpico, scorporando le funzioni del Coni rispetto all’Esecutivo, appaiono appese a un filo le misure annunciate ormai da mesi.
Come sottolineato dal ministro in diretta Instagram, dopo l’intesa raggiunta con le Regioni era necessario un passaggio nelle Commissioni parlamentari e il timbro finale in Consiglio dei Ministri (due settimane i tempi previsti), ma con l’attività del Governo congelata dalle dimissioni, le misure come l’abolizione del vincolo sportivo, l’istituzione dei contratti per i lavoratori sportivi e l’equiparazione del professionismo femminile con quello maschile, potrebbero subire uno stop.
Una pausa momentanea nel caso il nuovo governo dovesse ricalcare politicamente la linea Conte – Spadafora, ritardata o definitiva nell’eventualità di un passaggio elettorale.
Per quanto concerne il decreto ristori, il ministro per lo Sport ha ufficializzato l’erogazione unica di 800 euro mensili dal primo gennaio al 5 di marzo (1600, più la quota parte del terzo mese dell’anno).
Per le Asd e le Ssd cambieranno i parametri per il calcolo dei ristori a fondo perduto. Anche per gli affitti Spadafora ha annunciato rimborsi più cospicui e maggiormente corrispondenti alle spese effettivamente sostenute.
Infine sono in fase di esame i 3400 progetti per Sport e Periferie, entro primavera saranno ufficializzati i piani prescelti per la ristrutturazione o costruzione di nuove strutture sportive. A stretto giro di posta sarà emanato un nuovo bando, dedicato al 2021.
FONTE: www.svsport.it